Come creare foto emozionanti? È la domanda che tutti i migliori wedding photographer fanno a se stessi per realizzare shooting di matrimonio non banali e diversi tra loro. È un interrogativo che porta ogni professionista, nel tempo, a determinare il proprio, univoco, stile.
Di recente, mentre ascoltavo un collega durante un workshop raccontare il backstage dietro le sue grandi fotografie, mi sono chiesta se potesse essere interessante condividere il modo in cui sono nati alcuni dei miei scatti più noti e dei quali molti mi hanno spesso chiesto.
E come sempre invece di farmi troppe domande, ho deciso di creare una piccola rubrica sul mio blog in cui condividerò le storie che hanno permesso di realizzare alcune delle foto che ritengo più riuscite.
Oggi ti racconterò il backstage dietro questa fotografia.
Ogni racconto di matrimonio si riassume con poche foto iconiche o anche una sola, che spesso ottiene diversi riconoscimenti e che mi legherà a quel racconto nel tempo.
Il matrimonio di Marco e Angelica per me è rappresentato da questa foto del primo ballo (foto sopra).
Premetto che ho avuto il piacere di fotografare questo giorno nel 2019 grazie al mio collega e amico Francesco Gravina che mi ha permesso di essere il terzo scatto. Dettaglio fondamentale, in quanto avevo la libertà di fotografare solo quello che ritenevo interessante e necessario, dato che altri due fotografi erano impegnati a raccontare l’intero matrimonio.
La domanda più gettonata quando ho condiviso questa fotografia sui miei social è sempre stata “è fatta con il drone?” oppure “hai chiesto alle bimbe di giocare sulla pista da ballo?”. Anche durante i workshop, una delle domande che ricorre maggiormente è “come creare foto emozionanti che possano essere ricordate a lungo dagli sposi?”
La storia di questa fotografia è molto più semplice di quanto si possa immaginare.
Una volta arrivati in location dopo il rito religioso, mentre Francesco e Matteo (il secondo fotografo) erano impegnati a fotografare l’arrivo degli sposi in struttura, ho iniziato a girare per la masseria, come sempre, per analizzare ogni angolo e diversi punto di vista, non solo per me, ma per poterli anche condividere con i miei colleghi.
Quello che mi attira sempre sono i punti di vista dall’alto, perchè mi permettono di avere una visuale più ampia della scena e raccontare più situazioni contemporaneamente.
Entrata nella corte in cui si sarebbe tenuta la cena, sono stata attratta immediatamente dalle mura circostanti. Alte, con un punto di vista perfetto per poter raccontare una festa con tanti invitati e una tavolata così particolare. Avevo immaginato di realizzare uno scatto da quell’altezza durante la cena, poi ho pensato che avrei potuto iniziare già dall’ingresso degli sposi visto che Matteo e Francesco avrebbero potuto coprire l’inquadratura frontale e dal basso.
Chiedo al direttore di sala da quale lato e quale percorso avrebbero fatto gli sposi per l’ingresso a cena e se ci fosse un modo facile per poter salire sul muro e magari un tetto.
Risposta negativa!
Non mi scoraggio. Parlo con Matteo che da subito condivide l’idea, e dopo aver analizzato la fattibilità e la sicurezza di quello che stavamo pensando, capiamo che SI POTEVA FARE!
Mi aiuta ad salire su un alto muro, mi passa le macchine fotografiche e corre al suo posto in attesa dell’arrivo degli sposi.
Mentre io ero ferma ed immobile nel punto centrale rispetto alla corte, Matteo e Francesco erano di fronte agli sposi. Ho pregato per tutta l’attesa e forse l’ho anche detto ad alta voce mentre ero lì su che gli sposi si posizionassero esattamente al centro dei fasci di luce.
Il piano era che avremmo fotografato l’ingresso da 3 punti di vista differenti ma a volte gli imprevisti regalano fotografie meravigliose.
“Diamo il benvenuto agli sposi”, ma non sapevamo che dopo l’ingresso ci sarebbe stato il primo ballo.
Faccio segno a Francesco e Matteo di spostarsi dopo aver realizzato le loro foto per lasciarmi campo libero e continuando a pregare che gli sposi si posizionassero esattamente al centro ho continuato a fotografare una scena che mi sembrava meravigliosa. Loro due, al centro di una lunga e rumorosa tavolata di invitati che li guardava, continuavano a ballare ed abbracciarsi come se fossero soli e indisturbati.
La foto del primo ballo era perfetta, già così poteva funzionare.
Ecco però un bellissimo imprevisto, proprio mentre pensavo fosse arrivato il momento di scendere.
Due bimbe si rincorrono proprio sulla pista da ballo, dove gli sposi indifferenti continuano a stringersi.
Avevo la MIA fotografia del primo ballo, nonostante avessi immaginato qualcosa di completamente diverso all’inizio. Questa fotografia è stata una di quelle per cui ho ricevuto più premi da diverse associazioni e che mi ha dato più soddisfazione.
Non esistono ricette segrete su come creare foto emozionanti. Di sicuro non è affatto semplice: ci vuole uno studio approfondito della location, una buona esperienza di base e, alle volte, anche un po’ di fortuna!